La dottoressa sorride, con un lieve sarcasmo. “Sarà mica uno sport”, sicuramente sta pensando questo. Sono al cento di medicina dello sport e devo fare un certificato per iscrivermi alla Federazione Italiana Vela, la dottoressa mi ha chiesto che sport pratico. Non ha tutti i torti in fondo, penso anche io.
Il prossimo week end partecipo alla prima regata della mia vita, col Team Sport di VelaRandagia ci siamo iscritti al “Trofeo Lions Cup”, il 16 Aprile a Chiavari, appunto.
Partiamo in tre Venerdì nel primo pomeriggio da Milano. Ci aspetta il trasferimento della nostra Watty da Genova Castelluccio a Chiavari. Il prodiere ci raggiunge in loco, mentre il nostro randista è affaccendato con altri mari e non ce la fa a venire. Salpiamo alle 1730 circa. C’è vento, ma da Sud-Est, ce lo abbiamo in faccia e ci aspetta una gran bolinata. Dopo qualche ora l’effetto mi ricorda qualcosa, vecchia Panda, calura d’Agosto, autostrada, finestrino giù, wuuuuuu wuuuuuu. Arriviamo, con qualche peripezia, a Chiavari alle 0030. Abbiamo avuto un problema all’impianto elettrico, ma il nostro skipper tuttofare (bisogna davvero saper fare tutto in mare!), insieme al valente prodiere che ci aspettava a Chiavari in banchina, sistemano il guasto, salvando la nostra partecipazione alla regata.
Il sabato ci svegliamo presto, alle 1100 siamo in mare, abbiamo un’ora e mezza prima della partenza. C’è gran vento, sempre Sud-Est, 15/20 nodi. Niente Spinnaker per oggi. Il valente prodiere ci aiuterà in pozzetto, del resto serve, siamo solo in quattro ! I primi giretti di allenamento sono abbastanza adrenalinici, ci sono barche dappertutto, gran vento, siamo veloci, bisogna avere occhi a 360 gradi per non andare addosso agli altri, continuamente ripetersi le regole di precedenza. Poi infatti scopriamo che due barche si sono scontrate, per fortuna solo danni materiali. Partiamo, stiamo un po’ nelle retrovia, per i motivi di cui sopra, e siamo già un po’ dietro. Regata costiera, Chiavari –> Lavagna di bolina, Lavagna –> Portofino al lasco, Portofino –> Chiavari di bolina e poi ancora anda e rianda su Lavagna. Questo il percorso. Gran divertimento, Paolo ci frusta, che siamo un po’ “lentini”, prende il timone. Anche avere uno spazio fuori dalla cortesia, in cui ci si dice le cose in faccia ha il suo effetto liberatorio. Dopo pochi minuti siamo fradici, c’è un po’ di onda e ci bagniamo di continuo. Al primo giro di boa ci ritroviamo ultimi, non conosciamo bene il percorso e le altre barche ed equipaggi, sono decisamente meno randagie della nostra. Il lasco ci da un po’ di tregua, siamo decisamente più veloci, riprendiamo acqua sul penultimo e giriamo la boa di Portofino. I giudici di regata hanno ridotto il percorso per la classe libera di cui facciamo parte. Ci si ferma al primo ritorno a Chiavari, non ci sarebbe tempo per completare tutto il percorso entro le 1600, tempo massimo. Ultimo tratto di bolina, siamo ultimi con poco distacco, le barche nella classi IRC/ORC hanno già completato l’intero percorso. Tagliamo il traguardo alle 15:45 in 3 ore e 10.
E’ uno sport dottoressa, perchè serve l’affiatamento della squadra, gli scatti atletici, anche un po’ di muscoli, tanto equilibrio!
L’apertivo allo yacht club, dove facciamo onore al nome dell’associazione, spiccando randagi tra i velisti tecnici, ci fa bene e anche la bella cena ligure in serata.
Domenica altra traversata per tornare al Castelluccio, esce anche un timido sole ed il vento al granlasco ci porta bene.
Bellissimo week end, il Lunedì si contano i lividi, spuntano ovunque! Grazie Paolo che ha sopportato questo equipaggio scapestrato! E grazie Sport Team! Già con la testa al prossimo allenamento!