Sail Training 7-8 Novembre 2015

Questa è stata la nostra prima uscita in barca a vela, avevo già visto Portovenere durante una gita domenicale dalla terra ferma ma l’ottima compagnia e il paesaggio mozzafiato visto dal mare l’ha resa una esperienza indimenticabile. Ed è arrivato il grande giorno, ore 19 lasciamo Milano direzione Le Grazie Portovenere. Con Lara, Davide e Francesco raggiungiamo Daniele, Pier ed Andy mentre il nostro skipper Ruggero è già lì per prendere possesso dell’ imbarcazione. Ci aspettano in un baretto vicino l’ ormeggio della nostra barca per una bicchierata e quattro chiacchere, un po’ stanchi della lunga giornata decidiamo di andare a riposare, carichiamo la cambusa, scegliamo le cabine e ci dividiamo i compiti per la partenza del giorno dopo.

La prima impressione che ho avuto è stata: la barca a vela è proprio diversa da un normale appartamento, i bagni sono piccoli e vanno usati diversamente, la carta deve essere rigorosamente riposta in un sacchettino apposito e non esiste lo sciacquone, ma una pompa manuale che scarica tutto all’esterno nei momenti opportuni.

Ed ecco presto sabato, sveglia presto, colazione e ritorniamo in barca. Incominciamo il briefing e una volta pronti disormeggiamo. La bonaccia non ci permette di issare la randa per cui ne approfittiamo per verificare e comprendere meglio l’effetto evolutivo dell’elica. Alle 11 le cosiddette termiche ci permettono issare la randa e dirigerci verso Lerici. Fiancheggiata Palmaria, ci comentiamo tra cime e vele. Abbiamo capito la barca non significa starsene con le mani in mano ad osservare il paesaggio, ma contribuire alla navigazione. Abbiamo imparato quindi a virare a dritta e a sinistra e provate le prime andature. Una volta a Lerici ci siamo ancorati in un piccolo golfo. Approfittando del momento di pausa abbiamo pranzato e fatto anche un ultimo bagno a mare. Grazie alle ultime termiche iniziamo la navigazione per il rientro questa volta al porto di La Spezia, il molo si presta per effettuare un ormeggio all’inglese. Una volta fissate le cime il nostro skipper supportato dal pensatore del gruppo conducono il debriefing evidenziando i punti di miglioramento evidenziati durante la giornata. Arrivata la sera decidiamo di cercare un posto dove cenare, e dopo un po’ di giri per la città troviamo tra i tanti un ristorantino nascosto anch’esso molto randagio. La stanchezza incomincia a farsi sentire per cui decidiamo di tornare in barca. Lì una parte del gruppo decide di approfondire tematiche teoriche della navigazione mentre altri di riposare.

Anche domenica sveglia di buon mattino e dal molo siamo tornati in città fermandoci in un bar a fare colazione. Rientrati al molo altro briefing per illustrare le altre andature e via per una altra giornata di esercitazioni. Ci dirigiamo verso il canale di Portovenere per sfruttare meglio il vento che da li a poco sarebbe arrivato e nell’attesa ci siamo esercitati in alcune manovre da fermo. Finalmente sono arrivate le termiche . . . motore al minimo, prua al vento e ordine di lascare il wang e la scotta di randa, issiamo la randa, controlliamo la tensione delle altre cime, poggiamo e via. Partiamo di bolina stretta. La giornata sembra favorevole, il vento più consistente e questo ci aiuta ad essere più costanti senza fermarci. Abbiamo pranzato in navigazione dandoci il cambio, così facendo abbiamo potuto provare a giro la strambata, battuta e virata. Nel tardo pomeriggio riusciamo anche ad organizzare un rendez vous con Paolo, un altro amico randagio di lungo corso, che tornava da una impegnativa navigazione di due giorni. Al calare del sole stanchi ma felici per la intenso weekend facciamo rientro al porto de Le Grazie, non ci facciamo mancare nulla e per finire ultima lezione pratica il grande Ruggero ci mostra come ormeggiare di poppa e ci indica come pulire la barca.

Io sono nato in un paese a due passi dal mare, adesso che vivo a Milano sento proprio la sua mancanza e il bisogno di viverlo più intensamente. In questi due giorni ha scoperto che a vele spiegate è ancora meglio!

Il mio grazie va a Velarandagia e a tutti i ragazzi che ne fanno parte, grazie per il tempo che dedicano nell’insegnamento della vela!

Antonio


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